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Cosa è l’estratto di ruolo? È ancora possibile impugnarlo?


L’estratto di ruolo è un documento informativo rilasciato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia) su richiesta del contribuente che contiene l’elenco dei debiti iscritti a ruolo e affidati alla riscossione a titolo di IRPEF, IRES, IVA, IRAP, etc…
Ai sensi dell’art. 12, comma 4-bis, D.P.R. 602/1973 (integrato dal D.lgs. n. 110/2024) è vietata l’impugnazione dell’estratto di ruolo, ma è consentita l’impugnazione diretta del ruolo e della cartella di pagamento che si assume invalidamente notificata, quando il debitore che agisce in giudizio dimostri che dall’iscrizione a ruolo possa derivargli un pregiudizio:


a) per effetto di quanto previsto dal Codice dei contratti pubblici di cui al D.lgs. n. 36/2023;
b) per la riscossione di somme dovute al contribuente da pubbliche amministrazioni o società a totale partecipazione pubblica, inibita in seguito alle verifiche di cui all’art. 48-bis D.P.R. 602/1973
c) per la perdita di un beneficio nei rapporti con una pubblica amministrazione;
d) nell’ambito delle procedure previste dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza di cui al D.lgs. n. 14/2019;
e) in relazione ad operazioni di finanziamento da parte di soggetti autorizzati;
f) nell’ambito della cessione dell’azienda, tenuto conto delle responsabilità previste dall’art. 14 del D.lgs. n. 472/1997.

Quindi, non si impugna l’estratto, ma il singolo ruolo può essere oggetto di impugnazione per tutti i motivi suddetti e per tutti i processi in corso e, dunque, anche per i ricorsi presentati prima dell’entrata in vigore del citato D.lgs. n. 87/2024.

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